Teatro

Walter Chiari , un precursore della commedia all’italiana.

Walter Chiari , un precursore della commedia all’italiana.

Una lettrice ,che ringrazio per il suggerimento , mi ha fatto venire in mente “un grande “ che ahimè colloco senz’altro nell’ “Olimpo dei dimenticati “ : Walter Chiari. Walter Annichiarico ,nato a Verona l’8 marzo 1924 è stato un attore di teatro ,di cinema e conduttore televisivo noto con il nome d’arte Walter Chiari. Una gioventù all’insegna dello sport ( nel 1939 campione lombardo dei pesi piuma , campione di nuoto e perfino di bocce ) e di molti mestieri alternati ai momenti di studio. E’ il periodo della guerra e dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, viene inquadrato nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana. In quel periodo collabora come autore di vignette umoristiche al settimanale L'Orizzonte della Decima Mas.. Il debutto nel mondo dello spettacolo avviene nel 1946 in teatro con la compagnia di Marisa Maresca che gli affida un piccolo ruolo in “ Se ti bacio Lola “ e da qui ha inizio una lunga carriera nel teatro di rivista dove, oltre che per la bella presenza, si fa notare per le innate capacità d'improvvisazione. Partecipa quindi a Gildo (1950), Sogno di un Walter (1951) Tutto fa Broadway (1952) con ottimo successo personale. Nel frattempo esordisce nel cinema con Vanità, diretto da Giorgio Pàstina nel 1947, a cui seguono vari film-commedia come Totò al giro d’Italia 1948) e I cadetti di Guascogna (1950), dove lavora con l'esordiente Ugo Tognazzi. Nel 1951 Luchino Visconti gli offre il ruolo del giovanotto cialtrone, “piacione “ di borgata, in Bellissima; questo ruolo, è fonte di grandi soddisfazioni artistiche, ma Walter continua nel teatro leggero, nella commedia musicale (Un mandarino per Teo e Buonanotte Bettina, entrambi di Garinei & Giovannini, nel cinema di genere, al quale continua infaticabilmente a lavorare prendendo parte, tra gli altri, ai film del filone comico-giudiziario Un giorno in Pretura (1953), Accadde al Commissariato (1954), Accadde al penitenziario (1955) dai quali, qualche anno più tardi, prenderà origine la commedia all’italiana. Nel 1957 viene scritturato in una produzione americana girata a Cinecittà da Mark Robson . In questo film, intitolato La capannina ,Walter Chiari ha l'opportunità di lavorare con Ava Gardner . Nasce un grande amore ? Forse , comunque la notizia fa il giro del mondo e questa inaspettata pubblicità gli fa ottenere anche un ingaggio a Brodway dove nel 1961 interpreta ben 113 repliche della commedia musicale The Gay Life. Dotato di grandi capacità parodistiche, parlatore infaticabile capace di lunghi monologhi , negli anni ’60 Walter Chiari trova nella televisione il mezzo più adatto alla sua comicità, tanto da diventare in pochi anni il più noto e apprezzato comico televisivo italiano, con il sua caratteristico timbro di voce quasi “ afono “ ed una mimica veloce . Sul piccolo schermo ripropone numerose gags tratte dalle sue riviste, la più celebre delle quali rimane quella del Sarchiapone recitata con la fedele spalla Carlo Campanini ; partecipa come ospite fisso a numerose trasmissioni, su tutte Studio Uno, con la regia di Antonello Falqui. Al cinema interpreta ancora alcuni ruoli degni di nota: ne La rimpatriata (1962) di Damiano Damiani e Il giovedì (1963)di Dino Risi mentre nel 1968 conduce in televisione un'edizione indimenticabile di Canzonissima con Mina e Paolo Panelli. Il 1970 è l’anno nero della sua vita , Walter viene accusato di consumo e spaccio di cocaina e viene arrestato ; dopo qualche mese di detenzione viene assolto dall'accusa di spaccio , ma la sua carriera in RAI è compromessa. Soltanto nel 1986 verrà riabilitato dal mondo dello spettacolo, che lo vede tornare in RAI con le sette puntate di Storia di un altro italiano , biografia appassionata, con la regia di Tatti Sanguineti e al cinema con il film Romance di Massimo Mazzucco, per il quale ottiene una nomination come migliore interpretazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1990 interpreta il suo ultimo film, Tracce di una vita amorosa di Peter Del Monte. L’epitaffio inciso sulla sua tomba , così come l’aveva voluto , dice “ Non vi preoccupate, è tutto sonno arretrato” ed esprime molto bene la comicità leggera ma non banale di un grande comico che ha lasciato il ricordo di un uomo gentile , attento agli altri , mai arrogante , che esprimeva i propri sentimenti con dolcezza ed amore per il prossimo. Morì a 67 anni nella sua abitazione di Milano ( il 20 dicembre 1991 ), solo e quasi dimenticato a causa di un infarto, come per caso però, perché proprio quel giorno si era sottoposto ad una accurata visita medica , che come in un ultimo copione comico , sanciva la sua buonissima salute. 